Il carro allegorico

I carri allegorici sfilano durante le feste e rendono il Carnevale più bello e colorato. Sono fatti di cartapesta ed hanno strutture elaboratissime. Ma come sono nati e chi li ha inventati?

Il carro allegorico era un carro del tipo “mansions” (fisso) o “pageants” cioè una scenografia trasportabile nella quale era possibile distinguere la figura allegorica di una divinità a volte seduta in trono. E’ come un teatro mobile che in epoca medievale veniva trainato da buoi che trasportavano sopra di essi le scene. Si trattava più comunemente di carri in legno a uno o due piani; mentre il piano sottostante veniva utilizzato come spogliatoio per gli attori, quello sovrastante era il palco vero e proprio su cui veniva rappresentata la scena. Gli spettatori attendevano nei vari luoghi della città previsti per la rappresentazione e i carri arrivavano uno dopo l’altro, si fermavano e gli attori recitavano la scena. Così il pubblico vedeva lo spettacolo nella sua interezza restando fermo in un luogo.

Pageant Wagons in Brussels Miller Arthur / 1615

Il termine “pageant”, nel significato moderno, è rimasto ad indicare una cerimonia spettacolare, in ricordo dell’antico utilizzo dei carri nel corso delle sacre rappresentazioni. Successivamente il termine pageant venne utilizzato per denominare le complesse macchine in legno impiegate in epoca Tudor per la rappresentazione dei masque.

L’usanza dei carri allegorici è ancora attiva in molte città italiane, dove nel periodo di Carnevale vengono fatti sfilare carri allegorici sovrastati da figure costruite in cartapesta, che in genere rappresentano in maniera ironica alcuni eventi di attualità.

Il primo carro allegorico “moderno” venne costruito a Viareggio nel 1873. L’invenzione si deve ad operai portuali che si ispirarono alla costruzione delle navi. Come? Creando una struttura con un sistema di corde, cavi d’acciaio e carrucole usate nei cantieri. I primi carri ospitavano mascheroni realizzati in gesso e pesavano, quindi, anche parecchi quintali. L’utilizzo della cartapesta leggera e altamente modellabile alleggerì notevolmente i carri allegorici. Nel 1921 un carro ospitò, per la prima volta, un’intera orchestra. Fu un successo clamoroso e nel 1923 alcuni carristi pensarono di far “ballare” anche i pupi, realizzando, così, i primi movimenti!

Sono tanti i nostri artisti locali che stanno lavorando da molto tempo dietro le quinte per allestire i carri che sfileranno a Novafeltria domenica 1° marzo 2020. A loro va tutto il nostro riconoscimento e li ringraziamo di cuore: senza il loro prezioso contributo non sarebbe possibile festeggiare il “Carnevale di Novafeltria”, grazie!

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